martedì 26 novembre 2013

Giorno #07 e #08

Giorno #07: Ultime voci e tastiere.

Oggi è il giorno del mal di collo e del mal di testa e del mal di schiena. A ognuno un malanno a scelta: abbiamo passato sei giorni di fila da mattina a sera a lavorare, ed il fatto che ci piacesse non ci ha fatto rendere conto della stanchezza. Ma ogni tanto il fisico chiede il conto, e oggi è un giorno di quelli. Siamo riusciti a portare a casa quello che serviva. In generale non è stata una giornata diversa da quella di ieri se non fosse che abbiamo finito finalmente con i piani i synth e le tastiere ma soprattutto le mie voci! Domani siamo al castello di Grottaglie per delle riprese esterne di violino e fiati. Poi nel pomeriggio di corsa di nuovo qui allo studio per i controcanti di Giacomo e le percussioni che ci siamo lasciati alla fine. Domani sarà l’ultimo giorno di registrazioni e l’ho già scritto: ci dispiace. Appuntamento a Grottaglie.



Giorno 8: Violino Fiati Controcanti e Percussioni

Castello Episcopio di Grottaglie. Io e Franz arriviamo alle 11.00 e troviamo ad aspettarci Stefano Manca già a suo agio nella sala adibita alle registrazioni. Ha portato con se il kit del piccolo fonico ambulante e ha già montato tutto. Oggi siamo in trasferta perché volevamo che una parte delle registrazioni fosse legata a Grottaglie, la nostra città, anche come tributo al sostegno ricevuto dalla Proloco e dall’amministrazione comunale. Inoltre le sale del castello si prestavano bene a catturare alcuni suoni che vorremmo andassero nel disco. In realtà avremmo registrato qui molte più cose se non fosse stato troppo oneroso allestire uno studio mobile vero e proprio. Poco dopo il nostro arrivo anche Isabella Benone è al castello, pronta a incidere alcune tracce di violino su due pezzi del disco. L’atmosfera è perfetta. Immaginatevi un castello medievale, fuori un tempo di mite autunno e dentro noi, a farci cullare dalle note del violino e ad immaginare come suoneranno bene mixate a dovere sui pezzi. Dopo il violino tocca ai fiati, Damiano e Luciano dei Nitrophoska. Hanno aggiunto quello che gli avevamo chiesto di fare su uno dei pezzi del disco. Anche qui tutto alla perfezione. Un sax contralto, uno tenore e una tromba che si sono intrecciati egregiamente sul pezzo in questione (mistero). Riflettevamo con Franz su come le cose siano andate esattamente come volevamo durante quest’ultima settimana. Tutto quello che abbiamo fatto in questi giorni faceva parte dei nostri desideri e dei nostri piani. Penso che a volte certe macchine vadano solo avviate, poi vanno tranquillamente da sole.

La giornata non finisce qui, e dopo un pranzo con panino nel centro storico di Grottaglie, salutiamo Isabella, Damiano e Luciano e torniamo al Sud Est Studio per l’ultima session di registrazioni. Gran parte del lavoro è di Giacomo, ma io resto accanto a lui in sala registrazioni perché mancano solo i controcanti, e insieme ce li intoniamo prima di registrare. Giacomo è bravissimo, suona la batteria si, ma canta anche che è una bellezza. Nessun problema anche per lui. Dopo i controcanti tocca alle percussioni. Giacomo si fa un giro su tutto il percuotibile, su tutti le canzoni, e alle sette e mezza abbiamo finito. In una settimana abbiamo buttato giù tutto il disco, non che siamo dei mostri o dei geni, eravamo arrivati più o meno tutti preparati. Ora tocca più che altro ad Amerigo e Stefano per i missaggi.







Da oggi li verremo a trovare soltanto a sera, per ascoltare il lavoro della giornata e ci faremo quattro chiacchiere spassionate. Per l’ultimo giorno di registrazioni ci è venuto a trovare anche Alessandro, così ci siamo tutti a salutare questo studio e lasciare tutto nelle mani esperte del nostro produttore artistico e di Stefano, l’editor più veloce del Sud-Est. Ci facciamo un bicchiere-due di Negramaro, una goccia di Lagavulin 16 anni per brindare, e ci salutiamo con abbracci e sorrisi. Nel cuore una grande gioia per avere condiviso questa esperienza, per essere diventati un po’ più amici, o per aver scoperto nuovi amici, e con la consapevolezza di avere in comune un tesoro inestimabile, quello di fare musica, una cosa che a parole non ha senso spiegare ma che sappiamo bene quello che significa e quanto fortunati siamo ad esserci capitati dentro.

Nessun commento:

Posta un commento